venerdì 16 novembre 2007

Lettera antifascista da Bari

Questa mattina, come facciamo sempre, siamo andati ad aprire la Casbah e con sorpresa, alla quale è seguita rabbia, abbiamo trovato la sarcinesca del Cafè Sociale riempita di manifesti di Azione Giovani, la cassetta delle lettere distrutta, e segni di calci. Oltre ai danni alla sarcinesca, che con enorme fatica economica copriremo, resta in tutte/i noi una paura. Questa notte infatti è stata inoltre disegnata una Croce Celtica sulla Sarcinesca del Circolo del PRC-SE “Primo Maggio”. E accade ancora che nello scorso week end Fiamma Tricolore apra la sua sede e tappezzi la città di manifesti con il Fascio Littorio, e Forza Nuova inauguri un negozio (anzi urban store), e ancora Apulia Skinhead riempia la città di scritte che inneggiano al ventennio, alla violenza, all'autodifesa da una supposta invasione comunista. Molti dirigenti di Azione Universitaria si fregiano di celtiche mentre passeggiano liberamente per l'Università minacciando, come è successo qualche giorno fa con una compagna del Collettivo di Lettere e Filosofia, di rappresaglie rispetto a non si sa cosa, rappresaglie di antichissima e triste memoria. Questa è la cronaca del presente a Bari. Una cronaca che parla solo del Novembre 2007. Ci avviciniamo al 28 Novembre, giornata che riporta alla memoria collettiva quell'episodio terribile del lontano 1977 quando dalla sede del Movimento Sociale uscì una squadraccia fascista per andare a colpire il movimento politico e tramortire le sue reali richieste di cambiamento. Chi pagò per tutto e per tutti fu Benedetto Petrone, 18 anni, operaio comunista della città vecchia. Chi gliela fece pagare lo scelse perchè più lento e debole in quanto claudicante. Nel bene o nel male sono passati trent’anni. Che ognuno si faccia i propri conti, le sue cronologie e le sue ricostruzioni a posteriori. E’ però un fatto indiscutibile che il 29 Novembre di trent’anni fa la Bari antifascista e democratica era per strada a manifestare dolore, rabbia e indignazione per una morte. Colpevoli di voler cambiare il mondo è l’unico elemento che rende possibile una connessione lunga trent’anni. Perchè la politica non sarà bella ma almeno riesce talvolta ad essere edificante. Lo possono testimoniare coloro che hanno vissuto quei fatti e che magari non fanno più militanza ma non si sono lasciati andare, contribuendo secondo diverse attività -comunque tutte necessarie- a cambiare il mondo. E lo possono testimoniare i diciottenni che –trent’anni dopo- vogliono cambiare il mondo facendo attività in una sezione di Partito che porta il nome di Benedetto Petrone. Lo potranno testimoniare tutte/i quelli che quel giorno per un motivo o per l’altro non potevano o non volevano esserci a quell’appuntamento con la storia. Lo potranno testimoniare tutte le nuove generazioni con la consapevolezza –sia chiaro a tutti- di non essere nani sulle spalle dei giganti ma di essere ragazze/i generose/i, sognatrici/tori e attive/i come lo era Benedetto. Proprio per questo le/i Compagne/i della Casbah denunciano un clima che sta montando in città fatto di violenza ed intolleranza ed invitano tutte/i le/i democratiche/i di Bari a partecipare il 28 Novembre alla Manifestazione antifascista in ricordo di Benedetto e a tutte le iniziative che in quella giornata riempiranno di arte, culture, diritti, gioia la città. Per noi è importante, in questo momento come non mai, che la Città capace di svegliarsi il 29 Novembre, dica ancora a trent'anni di distanza ed in modo collettivo, che ripudia il fascismo e la violenza e che continua ancora il presidio democratico, quello per cui un ragazzo trent'anni fa perse la vita.

Nicola

1 commento:

Anonimo ha detto...

collettivo, compagno , compagna, croci celtiche, fasci.. ma da entrambe le parti volete svegliarvi dal sonno che vi ha fatti rimanere indietro di un secolo o volete continuare a giocare con la contrapposizione di colori?

woody allen diceva che sono le religioni a dividere il mondo, bè certi movimenti antiquati seguiti con religiosità da gente come voi o come 'loro' portano alla medesima conclusione.